Il
mondo della fantascienza è molto vasto. Ad esso vengono associati temi
fondamentali della filosofia e della vita.
Da
sempre, l’uomo si pone domande sulla propria esistenza, sul passato, sul
futuro, sul campo di azione del pensiero e su ciò che troverà dopo la morte. E
come potevano la letteratura e il cinema in particolare attraverso la
fantascienza non soffermarsi su questo fardello che ognuno di noi si porta
dietro? Perché in realtà nessuno di noi può realmente sapere cosa ci attende
dopo la morte, nessuna religione, nessun uomo, nessun predicatore potrà mai
essere totalmente sicuro di ciò che prevede il nostro futuro. Nonostante questo
l’uomo prosegue nella ricerca e nella speculazione filosofica per alleviare il
senso di vuoto che ci lascia la nostra ignoranza.
Cartesio
ha cercato di formulare un’ipotesi sull’argomento tramite il cosiddetto
dualismo cartesiano. Quindi solo se noi potremo scegliere un trasferimento
della mente (mind uploading) non distruttivo, la nostra morte diverrà
un’esperienza da valutare post mortem conservando la coscienza della vita
fisica precedente. In questo modo ci si vedrebbe morire attraverso nuovi occhi
di una macchina che accoglie la nostra anima, così potremmo valutare le
dinamiche del trapasso non come spiriti, ma come noi stessi sotto altra forma. (fonte : http://michelenigro.wordpress.com/2012/10/02/la-morte-ai-tempi-del-postumano/)
Questo
concetto è riscontrabile nel prequel Caprica della serie televisiva Galactica.
In questo telefilm, infatti, sono presenti due realtà, quella virtuale e quella
reale. La questione straordinaria che stupisce gli stessi personaggi è la
prosecuzione della vita dell’anima nonostante la morte del corpo. Zoe, infatti,
muore nella vita reale a causa di un attentato. La sua mente però continua a
vivere nella realtà virtuale, ma anche all’interno di un corpo robotico che si
muove nella realtà. Questo criterio, che ritroviamo in Caprica, non è presente
nel film culto della fantascienza “Blade Runner”. Roy (un replicante) infatti pronuncia la
famosa frase “…… e tutti quei momenti andranno perduti nel tempo come lacrime
nella pioggia”.