SPINOZA
vita
Spinoza nasce nel 1632
ad Amsterdam da una famiglia ebraica e segue la scuola israelita, ma viene
espulso e scomunicato nel 1656 poiché considerato eretico.
Secondo alcuni studiosi
l'eresia principale che lo portò alla scomunica fu il non credere alla
immortalità dell'anima che determinava il crollo della dottrina della
ricompensa nell'aldilà e quindi la perdita del controllo delle anime sulla
terra da parte delle autorità religiose.
Così qualche anno dopo egli
abbandonò Amsterdam e si stabili a l’Aia, dove passò il resto della sua vita.
Qui secondo l’insegnamento della sua religione, che riteneva che ogni uomo
dovesse apprendere un lavoro, imparò a fabbricare e a pulire le lenti.
Con questo lavoro guadagnava
abbastanza da poter soddisfare tutti i suoi bisogni e condurre una
vita modesta e tranquilla, dedicata al sapere.
PENSIERO ED ESTENSIONE
Secondo Spinoza il pensiero
non può mai essere materiale e la materia non può mai essere spirituale.
Esse non possono influenzarsi a vicenda, infatti, la causa di un'idea è sempre
un'altra idea come la causa di un corpo è sempre un'altro corpo. Però Spinoza
ritiene esista una connessione tra pensiero e corpo, infatti, pur non
influenzandosi a vicenda i corpi e le idee convergono tra loro. Il corpo è
l'aspetto esteriore della mente così come la mente è l'aspetto interiore del
corpo (parallelismo psicofisico). Mentre Cartesio riteneva che questa
connessione avvenisse tramite la ghiandola pineale, Spinoza identifica la
connessione con la sostanza "deus sive natura".
POLITICA (Stato di natura)
Come Hobbes, Locke e Rousseau
anche Spinoza pone come punto di partenza della sua riflessione sullo Stato lo
"Stato di natura". Gli uomini allo Stato di natura sono divisi tra
passioni e razionalità. Nell'uomo però prevale la razionalità soprattutto se
attraverso un aiuto reciproco. La loro associazione determina un diritto più
forte che appartiene all'istituzione del governo.
STATO DI NATURA
Hobbes
Lo stato di natura per Hobbes corrisponde
ad una condizione presociale, o condizione di vita caratterizzata dall'assenza
di leggi, e da una specie d’uguaglianza naturale tra gli uomini; uguaglianza
intesa come uguale possibilità di nuocersi l’uno con l’altro.
Hobbes identifica gli uomini
allo Stato di natura con dei lupi.
Locke
Per Locke nello stato di
natura esistono già delle leggi naturali e la naturale predisposizione alla
pace e alla giustizia. Ecco quindi che lo stato di natura di Locke vede uomini
liberi con diritti naturali. Con l'istituzione dello Stato gli uomini perdono
il diritto di farsi giustizia da soli poiché sarà compito dello stato, ma
mantengono tutti gli altri diritti naturali. Lo stato di locke infatti deve
tutelare i diritti naturali degli individui e se questo non avviene essi hanno
il diritto di ribellarsi.
Rousseau
L’uomo non era malvagio e ingiusto, ma lo è
diventato meno a mano che cresceva il suo grado di civilizzazione perciò il suo
squilibrio non è originario ma è uno squilibrio derivato e di ordine sociale.
l'uomo inizialmente era buono ma la civilizzazione lo ha reso lupo. Il bene
originario è riscontrabile nei bambini non ancora plasmati dal male della
civilizzazione.